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martedì 7 dicembre 2010

Approfondimento: La guerra del Vietnam

La Guerra del Vietnam. Un conflitto entrato nella storia e che ha segnato profondamente un'epoca, non solo dal punto di vista politico o militare.

Combattuta tra il 1960 e il 1975, in un periodo di grandi cambiamenti anche dal punto di vista culturale, ha coinvolto un'intera generazione di giovani, dai movimenti pacifisti delle Università ai traumi subiti dai reduci.

Letteratura e Cinema non potevano certo restare indifferenti davanti ad un avvenimento del genere.

Ecco l'introduzione di "Eravamo Giovani in Vietnam", di Harold G. Moore e Joseph L. Galloway:
"Questo è il racconto di cosa facemmo, vedemmo e patimmo durante una campagna nella valle del fiume Ia Drang, sugli altipiani centrali del Vietnam del Sud, nel Novembre del 1965. Eravamo i figli degli anni Cinquanta, giovani seguaci di John Kennedy, e andammo dove ci avevano mandato. Oggi, i nostri volti di giovani ormai vecchi, scavati dalle febbri e dalle notti insonni, ci fissano impietriti, come estranei sperduti e dannati, dalle foto ingiallite che abbiamo conservato in scatole di cartone. Noi sappiamo cos'è stato il Vietnam, e come sembravamo, e agivamo, e parlavamo, e odoravamo. In America pare che non lo sappia nessun altro. E allora per una volta, una volta sola, bisogna dire: è cominciato così, era così. Alla fine i morti non si sono rialzati. I feriti non si sono sciacquati le piaghe per riprendere a vivere come se niente fosse. Nessuno di noi ha lasciato il Vietnam uguale a prima. Questo racconto è il nostro testamento.E' il nostro tributo ai ragazzi americani che ci sono morti accanto, e alle centinaia di ragazzi dell'Armata del popolo morti in quella giungla. Questa è la nostra storia e la loro. Perché un tempo siamo stati soldati, e giovani."
Storia vera di guerra scritta da chi ha vissuto tutto in prima persona. Il 23 ottobre del 1965, 450 soldati americani del primo battaglione del 7° Cavalleggeri vengono trasportati con gli elicotteri in un piccolo spiazzo nelle valli di Ya Drang. Sono immediatamente circondati da 2000 militari nordvietnamiti. Tre giorni dopo, a poco più di due miglia di distanza, il battaglione che avrebbe potuto giungere in loro soccorso viene letteralmente fatto a pezzi. Il luogotenente Hal Moore ha un solo ordine: resistere. E un solo obiettivo: mantenere la promessa di riportare a casa tutti i suoi uomini, vivi o morti.

Questo libro, disponibile da noi, è solo uno dei tanti esempi di titoli che si possono reperire sull'argomento.

Per quanto riguarda i film, quelli sulla Guerra del Vietnam costituiscono un filone tra i più fortunati di Hollywood, regalando al mondo alcuni capolavori assoluti della storia del Cinema.

Tutti i trucchi per evitare la leva, come trasferirsi all'estero, sposarsi o iscriversi all'università, le proteste giovanili e il movimento Hippie sono alla base della trama di Hair, film drammatico musicale diretto da
Miloš Forman, nel 1979 e basato sull'ononimo musical di Broadway.
Claude è un giovane campagnolo statunitense dell'Oklahoma, volontario alle armi per la Guerra del Vietnam. Trasferitosi a New York pochi giorni prima della partenza, si imbatte a Central Park in un gruppo di Hippies, composto da Berger, Jeannie, Hud e Woof. Innamoratosi con uno sguardo della bella Sheila, figlia di genitori ricchi ed altezzosi, viene aiutato dal nuovo gruppo di amici a conquistarla. Sotto la guida di Berger, Claude si avvicinerà al mondo Hippie e al valore della libertà assoluta. Tra viaggi onirici e l'accrescere del senso di amicizia, il giovane si avvia al campo di addestramento, lasciando alle spalle un mondo per lui nuovo ed affascinante. Gli amici, decisi a fare incontrare per un'ultima volta Sheila e Claude, si dirigono verso il campo, e Berger si sostituisce all'amico per consentirgli di rimanere qualche ora con la ragazza che ama. In questo breve lasso di tempo, il campo viene evacuato ed i soldati trasportati a bordo di un aereo per il Vietnam. Il pacifista Berger si trova così suo malgrado a dover combattere per una guerra in cui non crede, mentre il giovane Claude riesce ad ottenere la libertà. Berger risulterà una delle innumerevoli vittime del conflitto.
Una colonna sonora quella di Hair che ha davvero segnato un'epoca, con brani immortali come Aquarius, espressione della filosofia Hippie che il protagonista abbraccerà nel corso del film.
Vincitore anche di 2 David di Donatello, Miglior Regista Straniero e Miglior Colonna Sonora Musicale Straniera, Hair è una pellicola imperdibile per immergersi di nuovo nello spirito irripetibile di quegli anni.

Del 1987 è invece Good Morning, Vietnam di Barry Levinson. Tratta della permanenza a Saigon, durante la guerra del Vietnam, del disc jockey dell'aviazione Adrian Cronauer, a cui viene affidata la conduzione della radio, che gli regala moltissima popolarità ma anche parecchi denigratori tra i suoi superiori. A dir poco straordinaria la prova di Robin Williams, che interpreta il dj protagonista. Lasciato libero dalla sceneggiatura di improvvisare le scene alla radio, Williams rivela tutto il suo talento nel recitare a braccio realizzando delle scene da togliere il fiato che fanno la fortuna di questo film. L'attore per questo ruolo ha vinto un Golden Globe ed è stato candidato all'Oscar.
Anche qui la colonna sonora ha un'importanza capitale. Dai Beach Boys alle Supremes, da Louis Armostrong a James Brown, brani diventati adesso dei classici e che accompagnano perfettamente ogni scena della storia.
Una commedia agrodolce davvero da non perdere.

Ma probabilmente il titolo più famoso del genere è Apocalypse Now di Francis Ford Coppola.
Liberamente ispirato al romanzo "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad, vincitore della Palma d'Oro a Cannes, di 3 Golden Globe (Regista, Attore non Protagonista, Colonna Sonora Originale) e di 2 Oscar (fotografia e sonoro), questo film ormai è entrato nell'immaginario collettivo. E' il più visionario e sovreccitato film sul Vietnam, trasformato in mito. Delirante, eccessivo, diseguale, ricco di sequenze straordinarie, assai discusso e talvolta estetizzante nel suo ostentato brio stilistico, nella sua spropositata ambizione di grandiosa complessità. È una riflessione amara, forse disperata, sull'imperialismo USA, erede del colonialismo europeo, sulla follia omicida della civiltà occidentale, sul legno storto dell'umanità.
La scena degli elicotteri con in sottofondo "La cavalcata delle Valchirie" di Wagner o "The End" dei Doors sono conosciute anche a chi non ha visto questo film, che merita non solo per la splendida colonna sonora o per il cast, composto da grandissimi come Marlon Brando, Martin Sheen, Dennis Hopper, Robert Duvall, ma anche e soprattutto per la splendida fotografia, ogni scena colpisce nel profondo con i colori della giungla o le ombre di una stanza.
Nel 2001 è uscito Apocalypse now redux, versione estesa e restaurata, con aggiunta di 53 minuti di scene rispetto al film del 1979. Questa è la versione disponibile nella nostra Biblioteca.

Abbiamo elencato solo alcuni esempi, ovviamente, e quelli più facilmente reperibili. Per ogni approfondimento siamo a vostra disposizione.

Buona lettura e buona visione!


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