Gianni Rodari nasce a Omegna sul lago d’Orta il 23 ottobre 1920 dove i genitori, originari della Val Cuvia (Varese), si sono trasferiti per lavoro.
La sua vita scolastica è particolare: inizia con il ginnasio, per poi passare alle Magistrali dove consegue il titolo di abilitazione all’età di diciassette anni. Nel 1939 si iscrive all’Università Cattolica di Milano, alla facoltà di Lingue, ma dopo aver sostenuto alcuni esami abbandonerà gli studi senza laurearsi.
Quando l’Italia entra in guerra, nel 1940, Rodari viene dichiarato «rivedibile». Nel 1941 vince il concorso per maestro e incomincia la sua carriera nelle scuole elementari. È un periodo molto duro: si iscrive al Partito Fascista e accetta di lavorare nella Casa del Fascio, per sopravvivere. La guerra e la sua drammaticità lo colpiscono profondamente negli affetti. Viene informato della morte degli amici Nino Bianchi e Amedeo Martelli. Il fratello Cesare viene internato in un campo di concentramento in Germania.
Subito dopo la caduta del fascismo, Gianni si avvicina al Partito Comunista al quale si iscrive nel 1944, partecipando alle lotte della Resistenza. Subito dopo la guerra, viene chiamato a dirigere il giornale «Ordine Nuovo». Nel 1947, diventa primo cronista dell’«Unità», poi capocronista e infine inviato speciale.
Intanto comincia a scrivere racconti per ragazzi e nel 1950 il Partito lo chiama a Roma a dirigere il settimanale per ragazzi «Il pioniere». In quegli anni pubblica Il libro delle filastrocche ed Il romanzo di Cipollino. Nel 1953 sposa Maria Teresa Feretti, dalla quale avrà la figlia Paola.
Nel dicembre 1958 passa a lavorare a «Paese Sera» e, finalmente, realizza quello che è il sogno di tutta la sua vita: affiancare al lavoro di scrittore per l’infanzia quello di un giornalista politico non allineato. Nel 1960 incomincia a pubblicare per Einaudi e la sua fama si diffonde in tutta Italia. Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è Filastrocca in cielo e in terra.
Nel 1970 vince il Premio Andersen, il più importante concorso internazionale nell'ambito della letteratura per l’infanzia, che lo renderà famoso in tutto il mondo. Al ritorno da un viaggio in Urss, nel 1979 comincia ad accusare i sintomi di una patologia che si rivelerà purtroppo inesorabile.
La morte lo coglie il 14 aprile 1980, in seguito ad un intervento chirurgico.
Dopo la pioggia
di Gianni Rodari
Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l'arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede - questo è il male -
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
Venite a scoprire le bellissime filastrocche, come quella qui sopra, le favole e i racconti pieni di fantasia! Vi aspettiamo in biblioteca!
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